Manoscritto con le versioni non ancora definitive delle poesie “Nuoro d’inverno”, “Il cacciatore”, “L’ospite” (inedita), “Al mio bimbo” (che diventerà “A Vindicino”), “All’amata”
continueStesura finale della poesia “I tre re”. Alla fine dei versi è presente una nota esplicativa del poeta, che spiega la genesi dell’opera e chiarisce il significato di alcuni termini sardi usati nel testo.
continuePrima stesura del poema “L’aquilastro”. Come riporta la nota scritta da Vindice Satta, i versi furono scritti dalla moglie Clorinda, mentre le correzioni e le varianti sono opera del poeta.
continueI Canti della culla furono scritti dal Poeta alla nascita della figlia Raimonda (Biblina), poi scomparsa prematuramente. Alla morte della bambina Satta collocò i manoscritti all’interno della bara. I documenti furono recuperati il 25 ottobre 1924, quando fu riesumata la salma.
continuePoesie autografi S.S. Volumetto manoscritto e rilegato a mano con fogli incollati (presumibilmente dagli eredi del Poeta) contenenti un disegno, alcune poesie complete e frammenti di altri componimenti.
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